La storia di Rioba e i suoi fratelli è affascinante e legata a una delle curiose statue di pietra nel Campo dei Mori nel sestiere di Cannaregio a Venezia.
Si narra che a Palazzo Mastelli del Cammello vivevano tre fratelli greci giunti a Venezia dal Peloponneso: Rioba, Sandi e Afani, insieme al loro servitore. Erano abili mercanti di stoffe, ma anche truffaldini, pronti a ingannare chiunque si rivolgesse a loro per denaro.
Un giorno, stanca del loro comportamento, Santa Maria Maddalena decise di punirli. Si presentò a Palazzo Mastelli del Cammello nei panni di una nobile vedova di un mercante veneziano. Voleva acquistare stoffe per continuare il lavoro del marito defunto. I tre mercanti, incuranti della sua disgrazia, cercarono di ingannarla, vendendo un tessuto di cotone comune come il più pregiato di Venezia, giustificandone il prezzo esorbitante.
Fu allora che Sior Rioba, uno dei tre fratelli, rivolgendosi alla signora, disse: “Questo è il miglior filato di Venezia, nobildonna, e che il Signore possa mutarci in pietra se non diciamo la verità!” La donna, pagata la somma richiesta, prima di andarsene pronunciò queste parole: “E io vi ringrazio, messeri! E allora che il Signore abbia nei vostri riguardi la stessa cura e attenzione che voi avete avuto per me.”
E così, i tre mercanti e il loro servitore vennero trasformati in pietra. La statua più famosa di questa leggenda è quella di Rioba, chiamata in dialetto veneziano “Sior Rioba”. Nel 1800, la statua perse il naso, che venne sostituito con uno di ferro.
Ancora oggi, nel Campo dei Mori, è possibile ammirare queste suggestive statue e immaginare la storia di Rioba e dei suoi fratelli
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