Tanto conosciuto quanto ammirato, Tiziano Vecellio è uno dei sommi pittori italiani tra le “star della tela” il suo nome è famoso e venerato in tutto il mondo, antico e moderno.Ma … lo sapete che era nato a Pieve di Cadore? Si, era un montanaro del bellunese dal cuore d’artista più profondo e completo e dal pennello quasi “divino”.
Non sappiamo di preciso l’anno della sua nascita, diciamo che possiamo collocarla tra il 1477 e il 1490, … capirete,ai tempi non esisteva ancora l’anagrafe.
Stiamo parlando di Tiziano Vecellio, il pittore che forse più di tutti gli altri trova moltissime testimonianze di ogni tipo, custodite in vari archivi. Si perché Tiziano non era solo un favoloso pittore. Per tutta la vita la sua passione per la pittura e per il colore fu sempre tenuta al primo posto e portata avanti con dedizione e capacità organizzative, tanto che la produzione pittorica era fiorente, la sua bottega contava numerosi allievi e discepoli ed era paragonabile quasi ad una piccola impresa.
Era un artista dal carattere forte, che sapeva come introdursi negli ambienti più giusti della committenza, a volte anche con richieste di benefici, di rendite e perfino di un cavalierato.
Si, Tiziano era anche un abile amministratore dei suoi beni. Egli infatti gestiva ed amministrava magistralmente i suoi affari che si concentravano sul commercio e il trasporto del legname dai boschi del Cadore fino a Venezia per via fluviale.
Il Pittore era molto legato alla sua terra e alle sue origini. La sua famiglia era benestante e forse prese proprio dal padre, quotato notaio della comunità cadorina, l’abilità per gli affari.
Confesso che mi risulta veramente difficile immaginare un Tiziano trentenne che aggiorna i suoi libri mastri, magari seduto ad un tavolo accanto ad un grande cavalletto, con le dita macchiate di colore …. Non pare strano anche a voi?
Nell’immaginario comune, ed anche nel mio, i pittori di solito sono squattrinati, fanno fatica ad arrivare a fine mese, pensano solo alle loro creazioni, e diventano famosi solo post mortem, arricchendo i committenti.
Tiziano invece ricoprì un ruolo importante nei rapporti tra il Cadore e Venezia, a volte anche come ambasciatore, mediatore, altre addirittura come finanziatore, nei momenti particolarmente difficili per la comunità.
Approfittò di questo legame per prendersi cura dei privilegi di cui godeva la sua comunità natale presso la Serenissima tanto da gestire ( e forse possedere) a Venezia i magazzini del legname che scendeva lungo il fiume fino in laguna, che avevano trovato ubicazione adatta nella zona vicino a San Francesco della Vigna, dove lui stesso prese casa per essere più vicino e controllare meglio gli arrivi.
Col passare degli anni Tiziano fu abile nell’espandere i suoi affari fino a possedere delle licenze di taglio del legname di alcuni boschi del bellunese e perfino due segherie.
Anche il fratello, Francesco Vecellio, partì insieme a lui, giovanissimi entrambi, per trasferirsi a Venezia a bottega, date le conoscenze del padre, e tutti e due intrapresero la via della pittura. In seguito Francesco si dedicò alla carriera militare per poi seguire gli affari di famiglia e ricoprire incarichi in ambito commerciale.
Quindi dietro la classica figura di magnifico e longevo pittore veneziano, resta inesplorato un mondo di ordinaria vita dell’epoca che vien voglia di approfondire.
Così son partita per Pieve di Cadore, sulle tracce di Tiziano Vecellio.
P.S. Appena torno vi racconto come è andata
Cristina Bernardi
LINK Casa natale di Tiziano Vecellio
Cristina Bernardi
La mia rubrica si intitola “… appena torno a Venezia …” perché è difficile starle lontana!
Parlerò di tutto ciò che vedo, che scopro, che imparo sulla città, con semplicità, proprio come fosse la prima volta che ci vado, come fossi … una marziana attirata dal luccichio dello splendore di una stella nel cosmo … la Serenissima.
E se volete vengo da voi, per parlarne, per accompagnarvi, per raccontarvi …..
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