Opificio è il luogo in cui l’artigiano riflette, crea e costruisce: è la sua officina, il suo laboratorio. L’opificio di Marco Buvoli è la sua cantina.
Questa è il suo laboratorio creativo, il luogo ove vengono pensati e sviluppati i suoi vini.
È qui che Marco esprime al meglio la sua creatività: il luogo è pieno di piccoli tini di legno, tonneaux aperti, botticelle in rovere francese, vasche d’acciaio in varie dimensioni, a dimostrazione del continuo fermento con cui Marco maneggia la sua materia prima, l’uva. In cantina ci sono centinaia di bottiglie frutto dei vari esperimenti condotti negli anni.Sulle bellissime colline che circondano Vicenza, nel 1997 comincia l’avventura di Marco Buvoli e del suo Pinot Nero. Acquista una proprietà abbandonata con una vecchia casa in pietra, la restaura, costruisce una piccola cantina che – negli anni – verrà poi ampliata sino alle dimensioni attuali. Marco rimane un garagista, un produttore di piccoli numeri e di serie limitate. Una sfida difficile: il Pinot Nero, oltre ad essere una delle varietà più impegnative da coltivare in vigna, è anche un’uva che non perdona in cantina.
Marco vuole sperimentare tutte le possibili espressioni del proprio vigneto, un ettaro e mezzo piantato a 200 metri s.l.m. con esposizione sud-est, ma è consapevole che ogni sperimentazione in cantina deve partire da una materia prima perfetta. È quindi nel vigneto che vengono concentrati i primi sforzi: scelta dei migliori cloni francesi, potature severissime per ottenere rese mai superiori a 1,2 kg per pianta per il rosso e 1,5 kg per gli spumanti, potatura verde, diradamento dei grappoli all’invaiatura, vendemmia manuale in cassette solo quando l’uva ha raggiunto la perfetta maturazione aromatica e polifenolica.
Dal 2001 vengono prodotti spumanti a base 100% Pinot Nero, sia bianchi che rosé. Marco ama le bollicine raffinate ed eleganti, e sin dall’inizio sceglie di lasciare riposare le sue bottiglie sui lieviti per molti anni, lasciando che sia il tempo a sviluppare i complessi profumi terziari e un perlage molto fine.
Dalla vendemmia 2005, quando la vigna ha raggiunto sufficiente maturità per esprimersi anche con la vinificazione in rosso, una parte del vigneto viene destinata alla sperimentazione di un Pinot Nero fermentato ed affinato completamente in legno alla maniera borgognotta.
Marco è convinto che con una buona materia prima, la vinificazione sia un processo naturale e che il compito del produttore sia solo quello di gestirla assecondando il suo naturale percorso. In cantina non usa enzimi, batteri, polverine magiche. La solforosa è usata in piccolissime quantità anche nella fase di imbottigliamento, perché il vino deve “stare in piedi” per un suo equilibrio enzimatico e non grazie ai conservanti.
Dopo due vendemmie sperimentali (2005 e 2006), servite “A farmi la mano…”- dice Marco – ecco la meravigliosa vendemmia 2007: un migliaio di bottiglie che daranno il meglio di sé a chi avrà la pazienza di aspettare.
La tecnica di cantina si affina: nel 2008 arrivano dall’Austria i grandi tini in rovere di Slavonia che permettono un migliore controllo delle temperature di fermentazione e – grazie all’apporto dei tannini del legno – una migliore stabilizzazione del colore.
Nel 2008 vengono prodotte circa 2000 bottiglie, tra cui qualche magnum. È un vino più strutturato e potente della profumata vendemmia che l’ha preceduto e sarà in commercio non prima della fine del 2010.
Negli anni Marco ha sperimentato molto, e oggi possiamo trovare in commercio alcune bottiglie nate da piccolissime produzioni, spesso poche centinaia, che ci comunicano l’estro creativo di un artigiano e artista del Pinot Nero.
Opificio del Pinot nero s.a.s.
Via Mondeo, 1
I-36050 Gambugliano (VI)
Tel: (+39) 348 4102919
info@opificiopinotnero.it
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