E’ il blu il colore che Marc Chagall usa maggiormente per descrivere il sogno nei suoi quadri.
Lo possiamo notare nitidamente visitando la mostra appena inaugurata al Centro Culturale Candiani di Mestre “Chagall il colore dei sogni” .
Ce lo ha fatto notare Elisabetta Barisoni , curatrice di questa mostra e responsabile della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro , parlandone nel suo intervento alla conferenza stampa di inaugurazione.
Visitando le sale del Candiani si percepisce quasi l’atmosfera rivoluzionaria di ricerca del ‘900, di cui Chagall ha fatto parte, anche se non ha mai aderito a nessuna scuola, e non ne ha creata una.
Nella sala principale dell’esposizione il “Rabbino di Vitebsk”, opera proveniente dalla collezione di Ca’ Pesaro, risalta in modo particolare sullo sfondo blu della parete, che caratterizza tutta la mostra. A fianco una riproduzione dello stesso dipinto in rilievo, con le indicazioni scritte in Braille, rappresenta una novità per questa esposizione, un sorprendente sistema di inclusione per i non vedenti, che dimostra tutta l’attenzione rivolta ai visitatori.
Confesso che mi sono sentita particolarmente coinvolta di fronte ad una gigantografia in bianco e nero esposta nella sala successiva dove sono in posa 14 artisti, i maggiori esponenti di allora, riuniti ad un’esposizione a New York nel 1942, tra i quali lo stesso Chagall insieme a Tanguy, Ernst, Breton, Mondrian, per citarne solo alcuni.
A pensarci bene, lì immortalato, c’è un pezzo di storia … che brividi.
Un altro aspetto fantastico della mostra è che vicino ad alcune stampe dell’autore sono esposte anche le lastre originali, che sembrano quasi “calde” di stampa.
Le citazioni sui muri di transizione tra una sala e l’altra sono proprio piacevoli da leggere e ti avvicinano ancora di più al pittore, ti danno quasi la sensazione di conoscerlo, come se l’artista in persona ti intrattenesse lungo il percorso.
Lo trovo un ottimo modo per accostare il visitatore all’arte moderna, che è sempre un po’ difficile da interpretare ed un po’ criptica per i neofiti ed i non appassionati.
Vi invito ad andare a vedere questa mostra che ho trovato molto interessante e concludo con una frase dell’artista che mi ha particolarmente colpita: <L’anima di tutti è santa, di tutti i bipedi in tutti i luoghi della terra. Soltanto il cuore onesto è libero>
La mia rubrica si intitola “Passeggiate a Venezia” perché è difficile starle lontana!
Parlerò di tutto ciò che vedo, che scopro, che imparo sulla città, con semplicità, proprio come fosse la prima volta che ci vado, come fossi … una marziana attirata dal luccichio dello splendore di una stella nel cosmo … la Serenissima.
E se volete vengo da voi, per parlarne, per accompagnarvi, per raccontarvi …..
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