Se mia nonna potesse vedere questo strudel direbbe sicuramente: “ bos koch ber?”, “cosa cuciniamo qui?”
Lo direbbe però con la smorfia di disappunto o delusione che tirava fuori quando qualcosa non le sembrava per il verso giusto. Non capirebbe che razza di mela sto usando… La “nashi”, appunto, frutto cinese, una via di mezzo tra la mela e la pera. Per lei solo mele renette!
” Strudel di Nashi “
Cosa serve
Per la pasta: Acqua tiepida 50 ml, farina 125 gr, 1 cucchiaio olio evo, 1 pizzico di sale, 1 uovo.
Per il ripieno: 1 o 2 nashi, 1 mela renetta, biscotti secchi, zucchero di canna, pinoli, cannella (polvere e bastoncino), mandorle, uvetta, 1 bicchierino di rum, burro.
Procedimento :
Ho versato la farina su di una spianatoia, al centro ho messo l’uovo il sale e l’olio, poi ho impastato energicamente, ho aggiunto lentamente l’acqua per rendere la pasta consistente, liscia ed elastica. Ho formato una palla, l’ho oliata, coperta con della pellicola trasparente e lasciata riposare per mezz’ora al fresco. Naturalmente si può anche utilizzare la pasta sfoglia già pronta ma è un’altra cosa… Nel frattempo ho ammorbidito l’uvetta (meglio se quella d’acino grande o, se la trovate, l’uvetta fragola) in una bacinella con poca acqua tiepida, il bastoncino di cannella e poco rum. Ho sbucciato le mele, togliendo il torsolo, le ho tagliate in quattro spicchi e poi a fettine sottili. Le ho versate in una ciotola e ho aggiunto l’uvetta strizzata. Ho quindi aggiunto la cannella in polvere, lo zucchero, i pinoli con le mandorle sgusciate, tagliuzzate e tostate. Ho mescolato delicatamente gli ingredienti lasciandoli riposare. Ho acceso il forno a 200°. Nel frattempo ho preso la pasta e l’ho stesa per il lungo con il matterello su di un canovaccio infarinato e l’ho allargata fino a renderla quasi trasparente. In Südtirol si diceva di farla sottile come il foglio del quotidiano Dolomiten.
Ho unto la sfoglia con metà del burro liquefatto, lasciando tutto intorno un bordo di 2-3 cm, ho messo i biscotti sbriciolati e ho adagiato sopra il composto di mele, ho arrotolato lo strudel dalla parte più lunga aiutandomi con il canovaccio e l’ho chiuso bene anche sui lati. L’ho messo su una teglia imburrata con la chiusura rivolta verso il basso e, prima di infornarlo a 200° per circa 40 minuti, l’ho irrorato con il burro fuso. Tolto dal forno l’ho cosparso di zucchero a velo. Una delizia.
Cosa bere :
I vini passiti o vini dolci fanno parte del DNA vitivinicolo della penisola. Non c’è regione che non ne produca dunque non c’è che l’imbarazzo della scelta. Essendo lo strudel, se pur di origine turca, un dolce specificatamente trentino-tirolese rimango in zona e suggerisco il trentino Bianco Masetto Dulcis 2004 di Endrizzi, un giallo dorato elegante che mette in evidenza i suoi profumi e regala una grande persistenza aromatica. Anche il südtirolese Moscato Giallo Passito Baron Salvadori Baronesse 2004 che regala una gradevole beva, favorita da supporto di una adeguata vena acida.
Flavio Pedrotti Moser
La mia Rubrica è : ” Odissea nelle Spezie ” ! Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette per languori sempre più esigenti.
Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica…
e-mail : fp.rai.tv@gmail.com
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