Lo scorso 20 gennaio Il Gelsaia trevigiano è entrato nell’Atlante “Wine Grapes 2013”.
Al vitigno Doc del Raboso del Piave, declinato in vino di successo dalla famiglia Cecchetto, è stata dedicata una pagina nell’Atlante mondiale Wine Grapes, prestigiosa guida enologica curata dal Jancis Robinson, autorevole winewriter e Master of Wine conosciuta a livello mondiale, dalla collega Julia Harding e da José Vouillamoz, botanico e genetista dell’uva. Il Gelsaia entra, quindi, a far parte dei vini più consigliati e apprezzati a livello globale.
Chissà se Jacopo Agostinetti, il buon fattor di villa nato nel 1597 a Cimadolmo (TV), immaginava che il Raboso, citato nei suoi Cento e dieci ricordi come il vino nero per Venetia, sarebbe stato apprezzato e consigliato agli estimatori del buon vino di tutto il mondo?
IL RABOSO DEL PIAVE
Il raboso è un vitigno autoctono del Veneto, coltivato prevalentemente nel Veneto Orientale, particolarmente nella provincia di Treviso. Il nome deriva molto probabilmente dall’omonimo torrente che scorre tra Valdobbiadene e il Quartier del Piave. Ha origini antichissime: è infatti coltivato nel Nord Est dell’Italia, ed in particolare nel Veneto Orientale, da circa 3000 anni come dimostra la celebre opera Naturalis Historia di Plino in cui cita il Picina omnium nigerrima, vitigno a bacca nera antenato proprio del Raboso.
Il Vino Raboso si presenta color rosso rubino con intensi riflessi granato che si intensificano con il passare del tempo: è un Vino dal gusto deciso e dal sapore secco ed austero, con una leggera acidità di base.
Al naso spiccano sentori di viola e coinvolgenti note di spezie e tabacco che si evidenziano con il passare del tempo.
La vinificazione ottimale richiede un’attenta macerazione delle bucce per ottenere un Vino di ottimo corpo, aspro, particolarmente tannico da giovane: è un Vino adatto all’invecchiamento ed è attraverso un lento maturare in botti di legno che la sua acidità viene domata acquisendo con il tempo uno splendido bouquet che richiama il profumo di marasca.
Servito in calici ballon ad una temperatura di 18°/20° è eccellente in abbinamento a carni importanti e formaggi invecchiati, oltre che come Vino da meditazione.
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