Villa Tito è collocata dietro il Naviglio Brenta in località Dolo ed è la cosiddetta “Casa del Pittore” è la Villa Veneta nella quale Ettore Tito originario di Castellamare ma innamorato di Venezia, abitò.
“La storia e il territorio si uniscono nelle antiche ville che sorgono lungo la Riviera del Brenta. Un mondo assopito che aspetta solo di essere riscoperto. La nobiltà veneziana ci ha lasciato eredi di queste opere meravigliose costruite tra il XVI e il XVIII secolo e spetta a noi valorizzarle, riscoprirle e amarle come esempio della nostra cultura nel mondo. Piccole descrizioni e curiosità aiuteranno tutti ad avvicinarsi a queste ville con la speranza di sentirsi sempre più vicini alle tradizioni di un territorio come il nostro, intriso di storia, patrimonio e cultura”.
LA CASA DEL PITTORE
Villa Tito, di costruzione probabilmente settecentesca, fu nello scorso secolo la dimora di campagna dell’artista Ettore Tito.
Tito partecipò a numerosissime edizioni della Biennale d’Arte di Venezia e fu nominato nel 1929 Accademico d’Italia. Ettore Tito (Castellammare di Stabia, 1859 – Venezia, 1941) conclusi gli studi all’Accademia di belle arti di Venezia, si rivelò con il dipinto Pescheria vecchia nel 1887.
Fra i soggetti che rappresentò ci sono ritratti, soggetti marini, paesaggi ma anche soggetti mitologici e religiosi ispirati alla pittura veneta del XVIII secolo. Nel 1933 gli fu incaricato il rifacimento del soffitto della Chiesa di Santa Maria di Nazareth (Venezia), dove sostituì la decorazione di Giambattista Tiepolo, distrutta nel 1917.
Il suo talento si espresse però, in maniera più completa, nel realismo della vita veneziana popolaresca. Fu anche uno scultore d’ispirazione classicheggiante.
L’AMORE DELL’ARTE ESPRESSO IN UNA VILLA
All’interno della villa si conserva ancora oggi il cavalletto da pittore di Tito e diverse stanze ancora conservano alcuni elementi decorativi voluti dall’artista stesso. Lo spirito artistico della casa si continua a respirare. In questo edificio l’artista ideò le più belle fra le sue tele. Il figlio Luigi ne raccolse l’eredità spirituale, traendo dal luogo l’ispirazione per le sue pennellate.
L’edificio va considerato come elemento di una scenografia, nella quale il parco, di impianto romantico, ha un ruolo preponderante.
Un elaborato portale introduce al giardino di impianto romantico; l’oratorio, ingrandito nel 1929, è ancora ben tenuto, nonostante non sia più aperto al pubblico, ne officiato.
Nei vani della cappella dedicata a Cristo Re, sono ancora in loco tre tele di Ettore Tito.
Villa Tito si presenta oggi con aspetto dimesso non per incuria ma per espresso volere dei proprietari in quanto adibita a casa di campagna e luogo di ritiro spirituale. È un complesso composto da sale veneziane stuccate dai proprietari.
Il parco è posto interamente a sud della villa. Al suo interno conserva ancora una ghiacciaia, ora in disuso, coperta da una collinetta artificiale e una cedraia. La villa e i vialetti del parco sono gli scenari nei quali la creatività dei due pittori ha avuto la sua massima espressione e le decorazioni degli interni nonché la monumentale cancellata ne danno testimonianza.
Curioso è anche l’oratorio diviso in tre sezioni distinte, ed unico nel suo genere.
Oggi questa “casa” continua ad essere vissuta dai nipoti di Ettore Tito tra cui Eppe, continuatore eccellente della tradizione artistica della famiglia. Famosa per le feste che vi si tenevano vi soggiornò Peggy Guggenheim.
Di Giorgia Zatta
Informazioni
Indirizzo: Via E. Tito, 12 – Dolo (VE)
Tel. 347.82.43.292
e-mail: villedelbrenta@libero.it
Giorni e orari di apertura: Villa Tito è aperta la seconda e la quarta domenica del mese, da aprile ad ottobre. Rimane chiusa nei mesi di luglio e ad agosto.
Fonti: www.dimoreedintorni.it
www.rivieradelbrenta.biz
it.wikipedia.org/wiki/Ettore_Tito
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