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Cultura

Sogni, Segni, Bambini e Crudeltà

supermacchia

In cinque lettere: amore (Mondadori),  Che fine hanno fatto le lettere d’amore?

Il digitale, gli sms, l’immediato, la fretta, hanno fatto dimenticare quanto era bello scrivere lettere d’amore, in intimità, con una calligrafia incerta… scriverle e riceverle.

Quanti hanno ancora nel cassetto della biancheria lettere ricevute magari strette da fiocchetti colorati ed ancora emananti il profumo del ricordo?

Un’antologia scritta da 40 scrittori famosi e meno, che si misurano con un genere letterario intramontabile: la lettera d’amore. Ogni lettera, ovviamente, uno stile diverso. Mille ricercate sfumature. Ed un intervallarsi di destinatari, madri, padri, figli, coniugi, amanti…

-Nel corso del tempo, in questo tipo di corteggiamento semantico, si è creata una gerarchia che vede l’ambiguo sms in fondo e l’e-mail poco più sopra. La cartolina può essere considerata una commovente prova del fatto che qualcuno ha voglia di spendere del tempo per trovare un francobollo, scovare un indirizzo e localizzare una cassetta postale, ma la lettera – che ha tutte le nobili caratteristiche della cartolina e nessuna restrizione di spazio- è forse il modo che più s’addice a un messaggio d’amore. Essa inoltre rimanda a un’epoca cavalleresca popolata di uomini che legavano rotolini di pergamena ai piccioni, o gettavano bottiglie in mare, e , colloca lo scrittore di lettere d’amore nella grande tradizione della seduzione letteraria. (…) Come tutte le lettere d’amore, ciascuna è la manifestazione di una voce che vuole muovere il destinatario in una precisa direzione e ho il sospetto che ciascuna avrà il potere di commuovervi– dall’introduzione di  Rosalind Porter

Morte malinconica del bambino ostrica di Tim Burton
(Einaudi)

« Sono figure struggenti, disegnate con grafite e parole in neogotico, piccoli E.T. spaesati e fiabeschi che emanano ad ogni parola, ad ogni gesto un alone meraviglioso, di incantesimo, subito frustrato dagli adulti, genitori, medici o “normali” che siano. »
Nico Orengo

I bambini protagonisti di questo libro sono poco piú che Cose Animate, fragilissimi ma irriducibili nella loro voglia di vita, sempre sul punto di essere distrutti da qualche crudeltà di Adulto.Un libro con ballate e poesie scritte da Tim Burton (famoso regista) illustrate con tratti lievi.Un libro per adulti dal cuore di bambino, e anche per bambini veri.
 
Ecco due assaggi: 

Il Natale speciale del bambino Supermacchia

Per Natale il bambino Supermacchia
ebbe un costume speciale:
era bianco e ben stirato
era caldo e inamidato.Durò pochi istanti,
poi le supermacchie umide
e lerce comparvero
sul dietro e sul davanti.

La regina puntaspilli

Non credere che brilli
la vita della Regina Puntaspilli.
Quando siede sul trono
Di ogni spillo sente il suono.

A pezzi per te di Stephanie Kallos
(Einaudi)

“La prossima volta che vi capita di rompere qualcosa, prendete in considerazione l’idea di reagire in modo inconsueto: recitate una preghiera di ringraziamento”

– Una storia particolare che ha conquistato l’America: quella di due donne che vivono nella stessa casa nel dolore. Finchè non decidono di aprire le porte all’arte e all’emozione. Margaret Hughes è una signora di 75 anni, vive da sola in una lussuosa casa di Seattle, circondata dalle antiche porcellane ereditate dal padre che le aveva sottratte agli ebrei durante la guerra. Quando scopre di avere un tumore al cervello decide di cambiare vita e di cercare qualcuno con cui condividere la casa.

Wanda Schultz, una giovane attrice con il cuore spezzato e decisa a ritrovare l’uomo che l’ha sedotta e abbandonata, risponde all’annuncio. Gradualmente le due donne diventano amiche e insieme trovano un modo per «rompere» con i fantasmi del passato: per cominciare frantumano ogni singola porcellana della collezione e aprono la casa a ogni sorta di bizzarri, e irresistibili, personaggi, fino a trasformarla in una specie di comune per artisti. È l’inizio di un nuovo modo di guardare alla vita e di accogliere il proprio destino, trovando finalmente la forza di lasciarsi alle spalle le tragedie del passato ricostruendosi da zero.-

E’ un libro intelligente, elegante, ricco di personaggi ben definiti e ricchi di interiorità… si coglie che l’autrice, all’esordio con questo libro, ha lavorato per vent’anni in teatro.

“Un debutto da applauso a scena aperta”

I tessitori di sogni di Patty Smith
(Assaggi Bompiani)

“ Nel 1991 ho vissuto nei sobborghi di Detroit con mio marito e i miei due figli, in una vecchia casa di pietra posta accanto a un canale che si gettava nel lago Saint Clair. Amavo profondamente la mia famiglia e la nostra casa, e tuttavia quella primavera conobbi una terribile e inesprimibile malinconia.
Me ne stavo seduta per ore sotto i salici, persa nei miei pensieri. Fu in questa atmosfera che cominciai a scrivere I tessitori di sogni.
Cominciai a dedicarmici al principio dell’autunno, proprio mentre le pere iniziavano a prender forma. Scrissi a mano su fogli di carta millimetrata, e il 30 dicembre 1991, il giorno del mio quarantacinquesimo compleanno, portai a termine il manoscritto. Qualcuno mi ha chiesto se definirei I tessitori di sogni una fiaba. Ho sempre adorato questo genere di racconti, ma temo che non possieda i requisiti necessari. Tutto ciò che è contenuto in questo libro è vero, ed è stato descritto esattamente com’era. La sua stesura mi ha scosso dal mio strano torpore e spero che in qualche modo colmi il lettore di una vaga e singolare gioia. ” Patti Smith

Per Patti Smith tutto comincia con un’invocazione: “Ho sempre immaginato che avrei scritto un libro”, confessa, “anche un piccolo libro, che potesse trasportarti via, in un regno che non può essere misurato né ricordato”. I tessitori di sogni tiene insieme la concretezza e il mito, come fosse un matrimonio tra rock e poesia. Comincia con l’infanzia di Patti Smith prima di scivolare in un territorio più metafisico, che è tutto suo. Il libro è l’espressione di un’artista che si trova nel centro esatto della sua vita e riflette su dov’è stata e dove vuole andare.
David L. Ulin, The Los Angeles Times

Molte, e particolari, le fotografie ed illustrazioni in bianco e nero, tratte dall’archivio Patti Smith Archive.

 

Margherita Ruglioni

Suggestioni letterarie e non solo… ” Un titolo per il dopocena? Una poesia che ti graffia l’anima? Una lettura leggera, un saggio, un fumetto. Le frasi di un altro, che ti appartengono come fossero state dettate dal tuo pensiero. Leggere è viaggiare, è incontrare, è non essere mai solo. Leggere è vita.  Nella rubrica ti darò solo qualche suggerimento… sta a te poi scegliere e scoprire gli intrecci.

Chi sono?

Tosco-Veneta, lavoro nella casa dei libri. Abito in una casa stropicciata, tra carte, parole e colori.
Creativa e spontanea, organizzo eventi culturali in biblioteca a Mestre, sono anche pubblicista e mi occupo di comunicazione. Leggo, scrivo, viaggio, amo. Adoro il buon cibo, il mare, la luce.
Quando posso sorrido. Penso, sì, penso molto.

margherita.ruglioni@gmail.com

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