Io, Didi e Gogo lo aspettavamo per cena. Doveva venire. Lo aveva promesso. Didi seduto poco distante dal forno gesticolava recitando vecchie poesie scambiando bisi per fave, Gogo in piedi davanti alla piastra del gas sbracciava interpretando Hamm reclamando ancora vino.
Finito. Questa era la scena. Io intrufolavo il mio naso e quello che restava della pazienza per organizzare il pasto serale. Lui, Godot, aveva avuto il compito di portare il vino. Verrà? Non verrà? Che starà componendo? Io dico che il tempo è bizzarro e decido di cucinare.
GNOCCHETTI DI GODOT
COSA SERVE
1kg.di patate pasta bianca, 300gr.di farina, 1 uovo, 200gr.di spinaci, 200gr.di barbabietola, 2 bustine di zafferano, 1 rametto di salvia, grana grattugiato, pangrattato, sesamo, burro, estragone, sale.
COME FARE
Ho lavato e lessato gli spinaci, strizzati come si deve e messi nel bicchiere del mixer frullandoli con il frullatore a immersione. Ho versato la purea in un tegame antiaderente e li ho fatti asciugare per 5 minuti a fiamma moderata. Ho chiesto a Didi di sbucciare la barbabietola, poi Gogo l’ha tagliata a pezzi. Intanto ho messo le patate in una pentola e lo ho lasciate cuocere mezz’oretta, poi le ho scolate e lasciate intiepidire. Ho messo le barbabietole nel mixer e le ho frullate fino ad ottenere una purea liscia e omogenea.
A questo punto Didi ha sbucciato le patate e Gogo le ha schiacciate con lo schiacciapatate. Ho messo la purea sul piano di legno che uso per queste cose, l’ho infarinato, ho aggiunto un pizzico di sale e impastato aggiungendo piano piano la farina. Ho unito l’uovo e mescolato ben bene fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi. L’ho sistemato in una terrina e coperto con un panno per qualche minuto.
Didi l’ha diviso in 3 parti uguali. Gogo ha avuto il compito per lui complicato di sistemare spinaci, barbabietola e zafferano al centro di ogni mucchietto di patate. Io li ho impastati uno alla volta, amalgamandoli bene. Poi ho formato dei sigaroni e tagliati in piccoli gnocchetti. Li ho tuffati, pochi alla volta, in acqua bollente salata, e quando sono venuti a galla li ho scolati e messi in un piatto fondo.
Nel frattempo in un pentolino Gogo ha fatto sciogliere un po’ di burro, ha aggiunto 4 cucchiai di pangrattato, un po’ di sesamo tostato precedentemente, un pizzico di estragone e il rametto di salvia mescolando con un cucchiaio di legno. Didi lo ha versato sui gnocchetti, io ho aggiunto abbondante grana grattugiato. Ci siamo seduti, ci siamo guardati negli occhi. Godot? Non è venuto. Il vino?
Fatina Nicoletta, neanche lo avesse sentito, arriva senza far rumore, entra usando le chiavi di riserva. Va in cucina, prende il cavatappi, stappa e poi viene in sala, versa il vino e prende una cucchiaiata di gnocchetti da ogni piatto, si riempie il suo, siede e dice: “Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile!”
COSA BERE
Lo decide quel pizzico di estragone, il suo profumo delicato tra l’anice e il sedano che fa da tramite con il sesamo, lo zafferano e il grana. È lui che decide cosa bere … Lo impone. Lo esige. Avevo un Cerasuolo d’Abruzzo Doc “Fantini” in attesa e chissà se per intuizione o per saggezza è quello il vino che Nicoletta ha portato in tavola. Squisito. A fine serata Gogo dice: “andiamo?” Didi risponde: “sì, andiamo”. Ma non ci siamo mossi.
Siamo rimasti lì ad ascoltare La Valse d’Amelie.
Flavio Pedrotti Moser
La mia Rubrica è : ” Odissea nelle Spezie ” !
Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette per languori sempre più esigenti.Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica…
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