Da wannst ma net gangst! Questo mi ha detto Jan, un amico bavarese di Rosenheim che però lavora a Weimar e passa molto tempo libero sulle Dolomiti da dove poi scende per misurarsi con le spine locali disconoscendo per almeno un paio d’ore le bionde bavaresi per me insuperabili.
Parlo di birra, naturalmente. Da wannst ma net gangst! Mi dice, in stretto dialetto bavarese, dopo aver assaggiato il mio piccolo strudel salato … traduzione impossibile, qualcosa come: ach so was, kaum zu glauben … incredibile! Non è possibile! Nicoletta lo indaga con i suoi occhi furbetti e poi gli dichiara con slancio e impeto goethiano: hai ragione! Va beh … Qualcosa in più, no?
MINI STRUDEL SALATI
COSA SERVE
Una confezione di Pasta Fillo, 50gr di mascarpone, 50gr di gorgonzola, 1 mela renetta, 50 gr di pinoli, 50gr di grana trentino o parmigiano, 100gr di speck in un pezzo, i cucchiaino di miele, 1 uovo, sale, pepe, pomodorini per guarnire e aceto balsamico.
COME FARE
Come spesso mi capita, le ricette cover vengono suggerite dagli avanzi o dai miracolosi residui che il frigorifero e le tane gastronomiche casalinghe, i depositi culinari annidati in cucina, fanno breccia nella fantasia pressati dalle emergenze. Quando Jan mi ha detto che avrebbe assaggiato volentieri un’altra delle mie indagini gastronomiche essendo un incorreggibile fan delle mie ricette l’ho preso sottobraccio e portato a casa. Mentre cerca di decodificare le notizie del Telegiornale io raccolgo quello che trovo e parto in quarta. Nicoletta è indecisa tra l’aiuto cuoco e il traduttore simultaneo. Decide di leggere una rivista. Io allora sbuccio la mela renetta dopo averla privata del torsolo. La taglio a pezzetti e la metto in una scodella insieme al mascarpone, al gorgonzola, il grana grattugiato, lo speck tagliato a dadini piccoli e poi con il miniprimer riduco tutto in una bella crema cremosa, aggiungo i pinoli, il miele, sale alle erbe, pepe macinato al momento e impasto con un cucchiaio. Ritaglio dalla pasta fillo dei foglietti e imbottisco ciascuno di questi con la farcia preparata. Richiudo a strudel, spennello con l’uovo sbattuto e li metto in forno a 180° per 15 minuti.
Was sonst? Semplice, spalancato sul mondo come la tela di Malevich che sembra poca cosa e invece è piena di essenze. Nicoletta ha preparato la tavola con cura, decorando i piatti con datterini e aceto balsamico ponendo le posate al posto giusto. Jan ha però afferrato gli strudel con le mani, inumiditi nell’aceto balsamico e infilati in bocca senza vergogna accompagnando il boccone con un datterino. Masticato a bocca chiusa. Almeno quello. Ne ha mangiati 9. Nove …
COSA BERE
Jan in attesa della leccornia aveva saccheggiato la riserva di Prosecco di Valdobbiadene cercando di capire come gira il mondo incollato davanti alla TV incurante degli sbuffi di Nicoletta che avrebbe voluto gestire il telecomando. Comunque, sparito il Prosecco prosciugato dal buon Jan, ho fatto due giravolte con la mente stracarica di etichette e ispezionando la mensola dei vini scorgo un Vintage Tunina Jermann. Come non sia stato ancora aperto lo sanno solo gli dei. Sorrido e lo stappo con quell’espressione gaia che hanno i bimbi quando aprono un regalo. Sauvignon, Chardonnay, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana, Picolit… se fossi romano direi: che te lo dico a fa’? Principe degli uvaggi, asciutto, morbido, armonico … favoloso. Con il piccolo strudel, fiabesco. Schaug eam o!
Flavio Pedrotti Moser
La mia Rubrica è : ” Odissea nelle Spezie ” !
Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette per languori sempre più esigenti.Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica…
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