Ci sono tanti musei, pinacoteche e palazzi storici da visitare a Venezia, talmente tanti e talmente pieni di bellezza che quasi quasi ne facciamo l’abitudine.
Vaghiamo rapiti per i saloni ricolmi di geniali pennellate su tavole o tele, sottovalutandone la straordinaria bellezza, pensando che ci appartengono e che saranno sempre lì per noi.
Può accadere che le stesse opere esposte in altri luoghi, nelle raccolte temporanee, arricchiscano ancor di più il visitatore e lo sorprendano maggiormente come ad esempio è successo a me oggi, durante la mia visita alle Gallerie dell’Accademia .
“Tiziano 1508, agli esordi di una luminosa carriera” è il titolo di questa temporanea, che sarà disponibile fino al 3 dicembre. Una raccolta di dipinti che ci accompagna nel ripercorrere l’evoluzione di questo straordinario artista e le influenze subite degli altri artisti e rielaborate dal genio di questo pittore cadorino. È una gemma rara questa mostra, che consiglio vivamente a tutti gli appassionati.
I miei occhi passavano avidi da una tavola all’altra cercando di memorizzare più bellezza possibile quando da lontano sono stata colpita da una tela “magnetica”. Mi sono avvicinata incredula, mi sembrava di riconoscerla. <Quel cagnolino che precede il suo padrone l’ho già visto> ho pensato socchiudendo gli occhi e cercando di ricordare.
Poi, come una saetta, mi è venuta alla mente l’immagine una piccola e semplice cappella laterale di una chiesa, un semplice muro bianco e un “quadretto” con lo stesso soggetto. <Non può essere lo stesso> ho pensato avvicinandomi al cartello descrittivo dell’opera. In cuor mio però, sapevo già che si trattava proprio dello quel quadro: “Arcangelo Raffaele e Tobia”.
<Prestito della chiesa della Madonna dell’Orto> è la dicitura riportata in descrizione. Quando sono a Venezia, passo spesso in questa chiesa, identificata anche come la “chiesa di Jacopo Robusti detto il Tintoretto”.
E’ una delle mie preferite ed entro molto volentieri perché custodisce opere di numerosi celebri artisti veneziani me non mi stanco mai di osservare.
Di tutte le meraviglie che racchiude, l’unica che tralascio, che ammiro frettolosamente perché ai miei occhi poco significativa rispetto agli altri capolavori, è proprio questa in prestito all’Accademia. Devo ammettere che essendo io fanaticamente innamorata del genio del Tintoretto, parteggio emotivamente per lui e quando vado in visita alla sua chiesa ammiro in particolare i suoi teleri, tralasciando quelli degli altri artisti, compreso il quadro in questione dell’”Arcangelo Raffele e Tobia”.
Confesso perciò che non riesco ad essere obiettiva nei miei giudizi perché conoscendo la forte rivalità che c’era tra Jacopo Robusti e Tiziano Vecellio , mi schiero fedelmente dalla parte del Tintoretto.
Esposta con questa luce ed inserita in questo contesto qui all’Accademia, quest’opera si è rivelata ai miei occhi come una autentica meraviglia. Sono veramente incredula. Guardate voi stessi le foto che accludo qui in fondo all’articolo oppure andate di persona a verificare, e ditemi cosa ne pensate.
Ecco quindi che l’arte continua a sorprendere e proprio perchè abbiamo la fortuna di averla a portata di mano, lasciamoci rapire dal suo fascino e dalla sua bellezza più che possiamo. Affrettatevi ed andate alle Gallerie dell’Accademia ad inebriarvi di bellezza.
di Maria Cristina Bernardi
NB la foto della cappella della chiesa dove è posizionato il quadro è tratta dal sito https://itinerariveneziani.wordpress.com/2020/07/09/chiesa-madonna-dellorto/
Maria Cristina Bernardi
La mia rubrica si intitola “… appena torno a Venezia …” perché è difficile starle lontana!
Parlerò di tutto ciò che vedo, che scopro, che imparo sulla città, con semplicità, proprio come fosse la prima volta che ci vado, come fossi … una marziana attirata dal luccichio dello splendore di una stella nel cosmo … la Serenissima.
E se volete vengo da voi, per parlarne, per accompagnarvi, per raccontarvi …..
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