E’ stato presentato in conferenza stampa il 15 settembre a Venezia presso le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco il “Venice Suitable Fashion Forum 2022”.Si terrà il prossimo 27 e 28 ottobre presso la Fondazione Giorgio Cini (Isola di San Giorgio).
E’ il primo summit internazionale dedicato a un futuro sostenibile del settore moda, per lanciare un appello condiviso tra gli attori principali di filiera che renda possibile questa necessaria transizione ecologica.
Confesso che l’argomento non è dei miei preferiti e quando sento parlare di ecologia e sostenibilità sono sempre molto scettica. Ma ascoltando gli interventi dei protagonisti del mondo moda che hanno esposto i loro progetti, questa tematica ha catturato la mia attenzione e pian piano mi son sentita coinvolta.
Lasciate che condivida qui con voi, con parole semplici, quello che ho compreso dalla conferenza stampa.
Prima di tutto facciamoci un’idea dell’ambito di cui stiamo parlando: la moda, il fashion … noi italiani siamo bravi in questo, tutti ci guardano, ci copiano, ci comprano … .
Se guardiamo dei numeri, l’industria italiana della moda fa un fatturato annuo di circa 100 miliardi, occupando 500 mila addetti.
La sostenibilità è un argomento sempre più cruciale nel momento in cui viviamo e anche il comparto moda è chiamato a farvi fronte. Pensiamo solo alle emissioni di carbonio o ai prelievi di acqua dolce necessari per certe produzioni, di cui tra l’altro, abbiamo stime relative ai consumi imprecise e molto spesso discordanti o incongruenti.
Teniamo presente inoltre, che quando si parla di sostenibilità non si intende solo quella ecologica ma anche economica e sociale.
La comunità europea, a riguardo, ha stabilito degli standard di sostenibilità per le aziende del Fashion e vuole che le aziende rendano questi dati pubblici entro al massimo il 2024.
Fin qua niente di strano, ma analizziamo lo scenario internazionale: ciascun paese della Comunità europea ha circa 25 aziende interessate a questo adeguamento, fatta eccezione per la Germania che ne ha 110 e la Francia che ne ha 130 … e l’Italia? Il nostro paese guida la classifica dell’applicazione di detti standard europei, perché ha ben 300 aziende del settore, essendo leader mondiale del Fashion di alta gamma.
Ecco che quindi un summit di tutte le aziende coinvolte nel Fashion, come il settore tessile il settore calzaturiero, l’occhialeria, sia di fondamentale importanza per il successo della sostenibilità della moda quantomeno a livello europeo, se non mondiale.
In conferenza stampa i protagonisti hanno citato numeri veramente importanti per descrivere la situazione economica del settore e l’Italia ne emerge come leader.
L’unione e la collaborazione della filiera diventa quindi un punto focale per la sostenibilità delle aziende italiane coinvolte.
Ha aperto la conferenza stampa l’assessore Venturini che si è complimentato della scelta della location per il summit, in quanto è strettamente coerente con la grande volontà e con gli sforzi che sta facendo l’amministrazione comunale per lanciare Venezia come capitale mondiale della sostenibilità.
E’ seguito poi l’intervento di Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia,
di Flavio Sciuccati, Senior Patner The European House Ambrosetti, di Sergio Tamborri, presidente di Sistema Moda Italia e di Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana.
Tutte queste personalità, ognuno per la propria parte, hanno spiegato la grande importanza strategica di questo evento per il settore moda e hanno descritto gli obiettivi che si sono prefissati e il programma che intendono sviluppare in queste due giornate di summit.
Uno di questi obiettivi, che mi è arrivato chiaramente ascoltandoli, è quello di “Riportare in Italia un evento sulla moda e sulla sostenibilità, riunendo il settore, da monte a valle, di tutte le filiere” e “far diventare questo summit italiano il centro di un dibattito mondiale”.
In altre parole “Mettere insieme il mondo moda a Venezia per dare un segno tangibile di quello che stiamo facendo per la sostenibilità.”
Nei due giorni di incontri, 27 e 28 ottobre, sono previste esposizioni di studi e analisi del sistema moda, fatte sulla base di un sondaggio mirato, sottoposto a tutti i livelli del comparto industriale del Fashion, per ottenere una corretta e ampia visione attuale della sostenibilità del settore. Ci saranno incontri, dibattiti, relazioni e verranno formulate proposte da presentare alle istituzioni italiane e internazionali, volte a dare un concreto e importante contributo.
Al summit parteciperanno brand importanti, rappresentanti di ciascun comparto moda, esperti analisti, le maggiori istituzioni … insomma tutti coloro che possono contribuire a creare sinergia di fronte a questo momento cruciale che attraversa l’industria.
Verrà da sé, hanno aggiunto poi in conferenza stampa, che si passerà dal parlare di sostenibilità al fare il punto sulla responsabilità, prima di tutto della filiera, nel rispettare le regole stabilite, ma anche del consumatore, che attraverso le sue scelte guida il mercato e del legislatore che con le norme guida le azioni del settore.
Spero di essere riuscita a spiegarvi perché mi sono sentita coinvolta e del perché seguirò con interesse questo summit. Sarà importante fare il punto sulle conclusioni che ne trarranno, sperando che l’evento rappresenti un grande passo avanti e un esempio per l’industria italiana di collaborazione e cooperazione.
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Cristina Bernardi
La mia rubrica si intitola “… appena torno a Venezia …” perché è difficile starle lontana!
Parlerò di tutto ciò che vedo, che scopro, che imparo sulla città, con semplicità, proprio come fosse la prima volta che ci vado, come fossi … una marziana attirata dal luccichio dello splendore di una stella nel cosmo … la Serenissima.
E se volete vengo da voi, per parlarne, per accompagnarvi, per raccontarvi …..
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