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Enogastronomia

Figli Dei Fiori Impanati

cappelloni impanati

Autunno…. Declino estivo, periodo di funghi…

Negli anni Settanta anche il sottoscritto non è scampato alla dura legge dei trofei esistenziali. Più che la rivoluzione poté la ribellione. Beatniks, hippies, hipster dal capo d’angelo brucianti per l’antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte… (mai verso fu più bello, neanche le vaghe stelle dell’orsa di Leopardi, neppure O capitano! Mio capitano! di Whitman) insomma se i beatniks portavano capigliature corte, gli hippies, i figli dei fiori, invece stupivano per le lunghe zazzere gasate. Capelloni, per farla breve. Non proprio come il fungo superfavoloso noto come cappellone (con doppia “p”, questo) o mazza di tamburo. Che in questa ricetta, solo per vezzo e scherzo semantico, è divenuto figlio dei fiori. Impanato.

FIGLI DEI FIORI IMPANATI

COSA SERVE

Funghi cappelloni (mazza tamburo), uova, prezzemolo, aglio, sale alle erbe, pepe nero, pomidoro (cuore di bue), cipolla rossa, olio evo, aceto di mele, pane grattugiato, origano, olio di arachidi.

COME SI FA

Ricetta goliardica. Negli anni Settanta passai in un battibaleno dal carosello dei figli dei fiori all’agone dei beatniks. L’esperienza hippie durò meno di un giorno da farfallina… Preferii short hair, black and white, literature and folk music, jazz & beep bop, have intelegent conversations, bier and wine a quel mondo policromatico fatto di long hair, lots of color, acid rock, melensi joint, smoke weed and think they’re having intelegent conversations…but forget what they were talking about once sober…

Va beh, dopo aver fatto fatica vagando non poco nei boschi con il sole introverso tra gli alberi alla ricerca di funghi cappelloni con l’instancabile Nicoletta che intravede i funghi a distanze sovrumane che neanche un falco… lei ne ha trovati sette io uno. Li abbiamo colti delicatamente e poi riposti nella cesta (altrimenti scovateli in qualche mercatino rionale), puliti grossolanamente con un panno appena umido strofinando con garbo.

Poi abbiamo preparato la classica pastella per impanatura sbattendo le uova, aggiungendo un po’ di sale e pepe, grattugiato un po’ di pane, unito il prezzemolo tagliuzzato, l’aglio tritato e si è proseguito con l’ impanatura trattando il cappellone come una ordinaria cotoletta alla milanese. Nicoletta ha tagliato i pomidoro dell’orto di Loris e Lorenza a tocchetti, li ha messi in una ciotola, ha unito la cipolla rossa (tropeana) tagliata sottile, un po’ di olio evo, aceto di mele, sale alle erbe e pepe macinato al momento, una presa di origano. Bene.

Abbiamo rosolato i figli dei fiori impanati (sa di cannibalismo) in una padella antiaderente con olio di arachidi rigirandoli un paio di volte, quindi riposti su carta assorbente, affidati ad un piatto assediati dai pomidori conditi e quindi portato in tavola… Cenetta a km zero.

COSA BERCI

Vorrei essere perentorio. Inflessibile! Odioso e insolente come ha detto quel tale, rapace piccione di giudizi frettolosi e nunzio di verdetti furiosi… responsi contorti. Bollicine! Ditemi di tutto ma con questa delizia autunnale ci vanno le bollicine. Quello che vi pare: metodo Charmat o Martinotti, metodo Classico, Transversage, Prosecco, Champagne… Insomma, che siano Bollicine.

Io ho bevuto un Prosecco e in questo caso un fior fiore di Prosecco della Azienda Agricola Le Colture, Valdobbiadene Docg, Prosecco superiore. Bollicina fatata, quasi diva. E spuma come fosse la Venere botticelliana che esce dalla valva. Al naso è fruttato mentre al palato a me è sembrato di sentire quelle atmosfere allo chardonnay che forse fanno storcere il naso ai puristi del prosecco catalogandolo magari, erroneamente, tra gli spumanti… Ho digerito i figli dei fiori impanati come fossero pappe d’infante. Nicoletta ha rifiutato le bollicine. Dispiacere assoluto.

 

Flavio Pedrotti Moser

La mia Rubrica è : ” Odissea nelle Spezie ” !

Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette  per languori sempre più esigenti.Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica….

 

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