Le cose più buone sono lì, al mercato, sui barroccini che sembrano improvvisati, effimeri, composti sbrigativamente poco dopo l’alba e poi smontati poco prima del pomeriggio ormai svuotati dalle primizie stagionali.
Ecco, è lì che ho trovato i rapanelli bianchi, quelli grossi come carote giganti, sodi, densi, quasi artici come giganti schegge di guglie di ghiaccio. Il banco distante solo pochi metri offre invece formaggi di malga, salumi di casa, salsicce nostrane. Nicoletta li ha scelti tastandoli con le mani e soppesandoli come lingotti mentre io concordavo l’acquisto della salsiccia: quella con aromi segreti.
COME SALSICCIA SUI RAPANELLI
COSA SERVE
Salsiccia fresca, grossi rapanelli bianchi, olio extravergine di oliva, scalogno, vino bianco, semi di finocchio, sale, pepe.
COME FARE
Semplice come cuocere un uovo. Più facile della preparazione di un sandwich. Gustoso come una leccornia reale. Unico vincolo un largo tegame. Ho tagliato lo scalogno a strisce piuttosto spesse e le ho fatte rosolare a fuoco moderato in poco olio extravergine di oliva. Ho aggiunto la salsiccia intera e ho continuato la rosolatura sino ad abbrustolirla. Ho quindi versato un po’ di vino bianco e ho lasciato evaporare. Nel frattempo ho tagliato a fette sottili i rapanelli e li ho poi versati nel tegame coprendo la salsiccia. Ho unito i semi di finocchio e chiuso con un coperchio facendo cuocere a fuoco moderatissimo. Ho girato e rimescolato di tanto in tanto con un cucchiaio di legno e ho aspettato che i rapanelli, cuocendo piano piano, si dorassero e bagnassero dell’estratto di salsiccia. Ho infine salato e tritato il pepe e spento il fuoco lasciando riposare la prelibatezza per qualche minuto. Nicoletta scettica e sospettosa mi confessa di mangiare per la prima volta i rapanelli cotti in quel modo e chiede da dove diavolo è uscita una ricetta così estrosa. Non sapendo che pesci pigliare e arrampicandomi sugli specchi, sicuro di stupirla le racconto di una cena dei bei tempi teutonici quando visitando i dintorni di Neuschwanstein, Linderhof ed Herrenchiemsee dopo aver vagheggiato troni decadenti e principesse delle favole mi imbattei in un carro battente bandiera bavarese che mi portò a Wittelsbach dove potei assaggiare questa golosità ospite di una contadina piuttosto piacente … Nicoletta ha seguito il resto della mia epopea curiosa e pettegola. Come salsiccia sui rapanelli.
COSA BERE
Non vedevo l’ora di ascoltare con le papille gustative il frutto di un vitigno autoctono che ha caratterizzato la storia della bassa Valdadige fino alla fine del IX secolo. Vino della Terra dei Forti: l’Enantio. In una piccola area vinicola di confine tra Verona e Trento, Albino Armani regala al Veneto e al Mondo una specialità enologica che ha battezzato la mia cover di rapanelli decantandoli lambendo l’inverosimile. Trattandosi di un vitigno rustico l’Enantio (Lambrusco a foglia frastagliata) è diffuso nei fondovalle e se ne ricava un vino dalla buona intensità colorante, con sentori speziati, di buona struttura e dal notevole bagaglio tannico, devoto ad un affinamento in legno. Degno di essere paragonato ad un rosso elisir severo e scontroso, ha sostenuto la salsiccia nel suo maelstrom con il ramolaccio agevolando la degustazione. Dopo aver versato il terzo calice l’occhiataccia di Nicoletta avvisava di chiudere lì l’assaggio e centellinare senza repliche.
Flavio Pedrotti Moser
La mia Rubrica è : ” Odissea nelle Spezie ” !
Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette per languori sempre più esigenti.Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica…
Add Comment