Trovate qualcuno che non abbia il suo “c’era una volta”… Il mio è la fiaba più bella che sinora abbia mai vissuto.
Lui arrivò sedici mesi prima di me, in ricognizione, credo. Un sopralluogo, qualcosa come: “vado avanti io, vedo com’è e poi ti dico se ne vale la pena.” Certo che ne è valsa la pena, Walter! Ne vale sempre … Poi, come in una fiaba dei Grimm, Walter è scomparso senza avvisare. Il karma non si discute. Si accetta. Per noi, da bambini, il Natale voleva dire libri, mandarini, noci, nocciole, arachidi e soldatini. Anche dolci. Il suo dolce preferito era el mont bianc, un weissberg che aveva il permesso di sfidare, nella “gola”, i Monti Pallidi.
WEISSBERG (Mont Bianc o Mont Blanc)
COSA SERVE
1 kg di castagne, 250gr di zucchero, panna montata, 1 litro di latte, 1 bustina di vaniglia, poi a scelta: Cognac o Rhum oppure crema di whisky, insomma quello che più piace.
COME FARE
È forse il dolce più facile da preparare gorgheggiando sottovoce un motivetto natalizio … Se si ha tempo si sbucciano pazientemente le castagne, si sbollentano, si privano della pellicola che le riveste e si fanno poi cuocere per circa ¾ d’ora nel latte con la vaniglina.
Se invece si ha la fregola e il tempo galoppa spietato, procuratevi le castagne già pronte e sottovuoto. Facendole comunque cuocere come sopra … Bene, le ho quindi scolate, compresse nello schiacciapatate ottenendo una purea che ho messo in una scodella e ho aggiunto lo zucchero.
Ho amalgamato con cura e delicatamente e ho poi messo il composto in una casseruola antiaderente. Ho lasciato asciugare il composto a fuoco moderato, ho spruzzato con il liquore (io ho usato un Rhum, Damoiseau Rhum Vieux 15 Ans, per la precisione, un nettare della Guadalupe dove si macina la canna da zucchero ancora con i mulini a vento e si estrae il vesou con macchinari a vapore), ho lasciato passare qualche minuto e poi ho spento e lasciato raffreddare. L’ho quindi pressato di nuovo nello schiacciapatate, ho raccolto i vermicelli ottenuti in un piatto di portata e li ho disposti a piramide.
Ho infine recintato il dolcetto con la panna montata e, prima di portarlo in tavola, l’ho messo in frigorifero per qualche minuto.
C’est tout. Ditemi che è complicato e alzo la voce. Ho preparato questa massa di calorie vagante trattenendo lucciconi e commozione vagando con la mente nei ricordi e poi nel libro tibetano per ri-convincere la mia ostinata accidentalità che quello che deve succedere succede. È già successo. Nicoletta ha soprannominato il weissberg “il delizioso” … Impossibile darle torto.
Poi ha scorto qualche luccichio di troppo sugli zigomi, ha asciugato con le dita e ha sussurrato: “è sudore”… Non mi sposerà mai, ma è lei, la “Lei” …
COSA BERE
Un dolce DOC (Dolce di Origine Catartica) reclama ambrosie e squisitezze da mille e una notte … Io, che sono macho, ho sfidato tutti i divieti della dottoressa e l’ho gustato continuando con il Rhum che, come recita il suo curriculum, esala ricordi di frutta secca e vaniglia con un gusto di caramello, caffè e tabacco. È proprio così. Poi, per il tocco finale mi sono acceso un sigaro toscano stravecchio dando così addio definitivamente al bacio nicolettiano che aborra l’ emanazione del fumo. Lei ha preferito un Malvasia, di Bosa, sardo. Ed è proprio quello che avrebbe scelto Walter.
Buone feste.
Flavio Pedrotti Moser
La mia Rubrica è : “ Odissea nelle Spezie ” !
Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette per languori sempre più esigenti.Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica…
Add Comment