LE DONNE di T. Coraghessan Boyle , Feltrinelli
Chi è stato il vero amore del famoso architetto Frank Lloyd Wright?
A T.C.Boyle non importano il successo, i progetti rivoluzionari, l’architettura che crea armonia tra uomo e natura, tutto quello di cui parlano altri.
A lui interessa parlare delle donne, del turbinio di movimenti femminili, deviazioni, sesso, tradimenti, avventure e disavventure del grande architetto con l’altra metà del cielo.
A raccontarne, un giovane studente di architettura giapponese – Sato Tadashi – che nel 1932 sbarca alla corte di Frank Lloyd Wright. Si susseguono Olga, ballerina serba giovanissima, portata nel Wisconsin come donna delle pulizie, (nido d’amore creato per un’altra donna) che diventa la sua terza moglie. Detronizzata da Olga, Miriam, la morfinomane che aveva già costretto Wright al divorzio, tenterà con violenza e legalmente di riprenderselo. Spunta anche Mamah, che ha dato all’architetto 6 figli (…) e morirà uccisa da un domestico licenziato ingiustamente…
Miriam alle porte. Le finestre erano spalancate sul sole, le tende gonfiate dalla brezza leggera che saliva dal lago, e Miriam si sentiva a posto, soddisfatta, seduta allo scrittoio che l’albergo le aveva fornito, a scrivere. La settimana precedente aveva fatto fuori quasi cento fogli di ottima carta extrafine, con bordi arricciati e relative buste e proprio quella mattina aveva chiamato la cartoleria per orinarne altri cento, che stavolta aveva voluto goffrata con le sue iniziali: MMNW, Maude Miriam Noel Wright. (…)
Si era fatta portare la colazione in camera (caffè e un panino, nient’altro), poi si era concessa una siringa per allentare la tensione delle spalle e sciogliersi le mani in vista del lavoro della giornata. Scriveva lettere, lettere furiose, calunniose, di denuncia, e le indirizzava a tutti quelli che riteneva potessero interessarsi alla sua situazione.(…) Era un farabutto, un impostore, questo voleva far sapere al mondo…
“Stupendamente divertente… raccontando la storia a ritroso nel tempo, Boyle consegue il più soddisfacente tipo d’ironia drammatica, là dove i lettori sono informati, in anticipo, del destino dei personaggi… Il ritratto che Boyle fa di Wright è deliziosamente repulsivo… allo stesso tempo, fa un brillante lavoro nell’esplorare le sue impareggiabili sensibilità artistiche… L’abilità dell’autore nello scrivere dalla prospettiva di una moglie indignata, un’accolita reverente, o un assassino impazzito è sovrannaturale… Nella sua inesauribile capacità di sedurci come naturale contastorie, T.C. Boyle è sicuramente uno dei migliori romanzieri americani da Mark Twain in poi, e uno dei nostri più grandi.” “The Boston Globe”
L’autore T. Coraghessan Boyle vive a Santa Barbara con la moglie e i tre figli, nell’unica casa in stile “prairie” progettata da Frank Lloyd Wright in California.
Picasso creatore e distruttore di Arianna Stassinopoulos Huffington, Rizzoli
E’ la biografia di Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz y Annibali Picasso, semplicemente detto Pablo Picasso.
Uomo geniale, pittore travolgente, ateo e mistico, comunista e miliardario, ribelle, generoso ma invidioso, irresistibile tombeur de femme… che trattava in modo travolgente ma spesso crudele.Due, addirittura, si suicidarono per lui, qualcuno dice : non per esser state maltrattate ma perchè non potevano vivere senza di lui.
“Amava le donne della sua vita, ma le voleva sottomesse e, talvolta, le puniva per non essere sottomesse abbastanza“. Richardson.
Françoise Gilot, compagna e musa dal 1943 al 1953 e dalla cui relazione ebbe due figli, Paloma e Claude: “Sono l’unica amante che si è salvata da Picasso (lasciandolo)“
In questo libro – dalla quarta di copertina “possiamo conoscere le donne di Picasso: la bella ed elegante Fernand Olivier, sua prima amante; la fragile Marcelle Humbert, che egli aveva ribattezzato “Eva”, la ballerina russa Olga Koklova, sposata e abbandonata; Therese Walter, vittima consenziente del suo sadismo sessuale e più tardi suicida; Dora Maar, la musa intellettuale del surrealismo, spinta fino al limite della follia; Francois Gilot, pittrice di talento, di quarant’anni più giovane di lui, l’unica donna a trovare il coraggio di abbandonarlo, e Jacqueline Roque, la moglie della vecchiaia, anch’essa suicida.”
Pin-up art / Milo Manara; a cura di Vincenzo Mollica. Einaudi
Il camionista non si attacca sul camion un quadro di Rauschenberg o di Jasper Johns, si attacca una bella pin-up. Devo alle mie pin-up il fatto di poter ancora divertire, di essere vicino alla gente: militari, camionisti, carcerati…
Questo dice Milo Manara, l’artista delle donne alle quali deve la sua fama e che ha fatto sognare mezza Italia con i disegni delle sue eroine dalle provocanti forme.
Da un’intervista di M.Smargiassi,
Le veneri di Milo sono sogni adolescenziali, fatine erotizzate della buonanotte, ectoplasmi d’inchiostro, ninfe impossibili. Ma cercano disperatamente di esistere. “A Copenaghen c’era un festival del fumetto, si presenta una ragazza col poncho e mi fa: vede? Sotto sono nuda. Mi disegna?”. Nelle lunghe file che si formano davanti a Milo Manara quando autografa i suoi libri, le ragazze sono la maggioranza. L’avreste detto? “E tutte vogliono il disegnino, e tutte dicono: somiglio a quelle che disegna lei, non mi vede?”. Ma il problema non è che esistano, nel mondo, donne che sembrano uscite dalle sue tavole a fumetti, “anzi ce ne sono anche più belle delle mie”. No: il problema è che vogliono entrarci, nei suoi fumetti.
“Ricevo pacchi di fotografie anche da persone illustri, non le dirò chi. Foto anche un po’ imbarazzanti delle loro mogli. Vogliono che le trasformi in un mio disegno”.
“Quando ho letto Barbarella ho contemporaneamente scoperto un universo per me, per le mie possibilità, per il mio lavoro… In quel momento ho deciso che avrei fatto quel lavoro lì, che io avrei fatto solo questo nella vita…”Disegno, fumetto e letteratura, una serie di avventure e di contatti con Fellini, Almodovar, Alejandro Jodorowsky…
Margherita Ruglioni
“Suggestioni letterarie e non solo… “ Un titolo per il dopocena? Una poesia che ti graffia l’anima? Una lettura leggera, un saggio, un fumetto.Le frasi di un altro, che ti appartengono come fossero state dettate dal tuo pensiero. Leggere è viaggiare, è incontrare, è non essere mai solo. Leggere è vita. Nella rubrica ti darò solo qualche suggerimento… sta a te poi scegliere e scoprire gli intrecci.
Chi sono?
Tosco-Veneta, lavoro nella casa dei libri. Abito in una casa stropicciata, tra carte, parole e colori.
Creativa e spontanea, organizzo eventi culturali in biblioteca a Mestre, sono anche pubblicista e mi occupo di comunicazione. Leggo, scrivo, viaggio, amo. Adoro il buon cibo, il mare, la luce.
Quando posso sorrido. Penso, sì, penso molto.
margherita.ruglioni@gmail.com
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