Nato alla fine di marzo di ottantatre anni fa… Immagini di una vita, Steve McQueen (Tectum Publishers). Un viaggio per immagini sulle tracce di un destino fuori dal comune, alla scoperta della vita straordinaria di un attore d’eccezione.
Dal riformatorio al grande schermo, dai lavoretti occasionali allo status di attore più pagato di Hollywood, dalle corse in macchina a livello regionale al circuito di Le Mans, Steve McQueen incarna il sogno americano.Una vita da grande ribelle, da grande temerario, che passò dal riformatorio al grande schermo.
E’ un libro stupendo, che oltre ad alcune pillole di biografia e a puntuali didascalie, apre gli occhi alle fotografie. Quando le foto contano di più delle parole.
Un mondo di stupende fotografie a colori e in bianco e nero, scene intime di vita privata, attimi studiati, improvvisi, solitudine, sguardo azzurro, freddo come una lama d’acciaio, amori, donne, motori, gioco, sorrisi, baci, ritratti rubati sul set, click barattati con fotografi curiosi in cambio di silenzi…
L’infanzia mancata.
Steve McQueen non ha che brutti ricordi della sua infanzia: “ero già in trappola prima di nascere”, affermerà in seguito. (…) Nato nella povertà, Steve vive nell’insicurezza: patrigni violenti e grida abitano il suo quotidiano.
Gli capita, a volte, di veder passare tre, quattro, cinque uomini nel letto di sua madre in una sola settimana. Comincia ad odiarla più del padre che non ha mai conosciuto. (…) Molto presto, il ragazzino si abbandona alla solitudine e finisce per non tornare più a casa a dormire. Molti anni dopo, dirà a sua moglie che la sua infanzia è stata “la peggior merda che si possa immaginare”. (…)“Quando un bambino privato di qualunque forma d’amore non ha nessuno che si prenda cura di lui, dice a se stesso che non deve valere un granchè. Mia madre non mi voleva bene e mio padre non c’era. Pensavo di essere un incapace.
Perciò ho dovuto dimostrare che cosa ero in grado di fare. Facevo cose che gli altri non osavano fare, robe pericolose. Sono sempre stato timido e pauroso, fino al momento in cui ho avuto bisogno di provare a me stesso di cosa ero capace.” Furti, delinquenza, riformatorio, giocatore di poker, ubriacone…
Quando il suo migliore amico gli domanda che cosa avesse intenzione di fare, Steve gli risponde così . “Ho due scelte adesso: posso salire su un palcoscenico o andare in prigione”. Entrò all’Actors Studio agli inizi ad appena 20 anni…
Oltre il senso del limite di Valeria Giordano, Manolo Farci e Paola Panarese, (Franco Angeli ed.) è un vero e proprio catalogo delle esperienze estreme più assurde del mondo. I giovani adolescenti di oggi, sembrano seguire nel loro tempo libero, la moda dei giochi pericolosi.
Dal balconing (il tuffo dal balcone dell’albergo direttamente in piscina) al binge drinking (il bere volutamente in modo consecutivo e rapido 6 o più bicchieri di bevande superalcoliche, quantità maggiore rispetto alle proprie capacità psicologiche e fisiologiche, per raggiungere quello stato di ebbrezza che “ti fa stare bene” arrivando poi fino all’ubriacatura completa), l’ eyeballing (bicchieri di vodka o di whisky usati come un collirio). Superalcolici versati come se fossero gocce negli occhi per raggiungere in pochi minuti lo “sballo” puro. Una pratica impressionante che è stata appena esportata dalla Francia, anche in Italia. Si spalancano gli occhi, si fa aderire il collo della bottiglia o il bordo del bicchiere pieni di alcol e si versa), il ghost riding ( uscire dal finestrino dell’auto in corsa e stare in piedi sul tettuccio il più a lungo possibile), fino al più idiota in assoluto, il punching oneself (riempirsi da solo di pugni in faccia fino a sanguinare, davanti ad una webcam) …(!!!).
Trasgredire, evadere, desiderio di superamento del sé. Altro che il ribelle adolescente Jim Stark (James Dean) in Gioventù bruciata, tra le gare proibite in auto!
Ne parlano e analizzano alcuni casi, tre professori di sociologia e comunicazione.
E ancora di sensi parliamo, con il Senso dell’amore- Storia di un matrimonio di Alix Kates Shulman (Einaudi Stile Libero).
«(..) Quando si fa quel giuramento, per quanto lo si prenda con noncuranza, si sa che a meno di una separazione, uno dei due finirà per prendersi cura dell’altro, o uno dei due finirà per sopravvivere all’altro. Ma quale dei due, quando, per quanto tempo e a quale prezzo, non è dato sapere, anche se le probabilità indicano che sarà lei a prendersi cura di lui, e poi lui morirà, lasciando lei da sola. Ma come una maledizione in una fiaba, non ci credi davvero; cerchi di ignorarla finché non ti cade addosso (…)»
L’incipit: in una notte d’estate senza luna mio marito è caduto giù da un soppalco posto a più di due metri e mezzo d’altezza e non è morto.
Non è morto, anche se aveva settantacinque anni e l’incidente si è verificato in un remoto chalet sulla spiaggia privo di una strada d’accesso, su un’isola della costa del Maine dove non ci sono medici che vengono a domicilio, né tanto meno un ospedale.In questo romanzo, si alternano episodi di coppia, avvenuti prima, durante e dopo il grave incidente. Dalla passione giovanile del loro incontro, al percorso di vita…
Alix, scrittrice, attivista, femminista, si dedica al coniuge (scultore) che, causa la lesione celebrale ha perso completamente la memoria, con un tale ottimismo, pazienza ed energia, mostrando il senso autentico dell’amore…
Margherita Ruglioni
“Suggestioni letterarie e non solo… “ Un titolo per il dopocena? Una poesia che ti graffia l’anima? Una lettura leggera, un saggio, un fumetto.Le frasi di un altro, che ti appartengono come fossero state dettate dal tuo pensiero. Leggere è viaggiare, è incontrare, è non essere mai solo. Leggere è vita. Nella rubrica ti darò solo qualche suggerimento… sta a te poi scegliere e scoprire gli intrecci.
Chi sono?
Tosco-Veneta, lavoro nella casa dei libri. Abito in una casa stropicciata, tra carte, parole e colori.
Creativa e spontanea, organizzo eventi culturali in biblioteca a Mestre, sono anche pubblicista e mi occupo di comunicazione. Leggo, scrivo, viaggio, amo. Adoro il buon cibo, il mare, la luce.
Quando posso sorrido. Penso, sì, penso molto.
margherita.ruglioni@gmail.com
Add Comment