Teniamolo nel comodino e sfogliamolo ogni tanto: è davvero ricco di bricioline poetiche e dissacranti quest’ultimo libro di Eduardo Galeano “Los hijos de los dias” (I figli dei giorni), Sperling & Kupfer.
Si compone di 366 racconti brevi, uno per ogni giorno dell’anno, includendo anche il 29 febbraio “che ha l’abitudine di fuggire dal calendario per ritornare ogni 4 anni” (…) tutti i giorni hanno una qualche storia da raccontare”
Adoro la prosa breve, immediata, Galeano spazia tra presente e storia, elegantemente
con il suo stile asciutto e incisivo. Ogni giorno ironicamente una critica, un appunto, una saggezza nei confronti del mondo, delle potenze e dei potenti che lo dominano.
6 settembre. La comunità internazionale.
Il cuoco convocò il vitello, il maialino da latte, lo struzzo, la capra, il cervo, il pollo, l’anatra, la lepre, il coniglio, la pernice, il pavone, la colomba, il fagiano, il merluzzo, la sardina, il baccalà, il tonno, il polpo, il gamberetto, il calamaro e perfino il granchio e la tartaruga, che furono gli ultimi ad arrivare.
E quando ci furono tutti, il cuoco spiegò: “Vi ho riuniti per domandarvi in che salsa volete essere mangiati”.
Allora qualcuno dei convitati disse: “Io non voglio essere mangiato in nessun modo”.
Il cuoco considerò chiusa la riunione.
6 febbraio. Il grido.
Bob Marley nacque nella povertà e registrò le sue prime musiche dormendo per terra nello studio.
In pochi anni divenne ricco e famoso e dormì in un letto di piume abbracciato a Miss Mondo, e fu adorato dalle folle.
Ma non dimenticò mai che lui non era solo lui.
Attraverso la sua voce cantava il silenzio sonoro dei tempi andati, la festa e la furia degli schiavi guerrieri che per due secoli avevano fatto impazzire i loro padroni sulle montagne della Giamaica.
10 novembre. Il giorno della scienza
Il medico brasiliano Drauzio Varella ha constatato che il mondo investe cinque volte meno denaro nella cura dell’Alzheimer che in stimoli per la sessualità maschile e in silicone per la bellezza femminile.
“Da qui a qualche anno”, profetizzò, “avremo vecchie con grandi tette e vecchi col fallo duro, ma nessuno si ricorderà a cosa servono.”
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Cene con gli amici, scambi di confidenze sorseggiando aperitivi e stuzzichini, ricette sfiziose scambiate tra donne… Il cibo diventa argomento principe nella quotidianità.
Ma si parla mai di analfabetismo alimentare o alimentazione poco consapevole? O di come non divenire ostaggi del cibo?
Per fortuna qualcuno affronta il mondo culinario anche dal punto di vista scientifico. Questo libro, Drogati di cibo. Quando mangiare crea dipendenza di Armando Piccinni, Giunti ed., analizza la differenza tra appetito alimentare e appetito edonistico.
Il primo lo si ferma quando si raggiunge la sazietà, il secondo è più difficile da arrestare: quando si trova un cibo che soddisfa il palato si innesca infatti la coazione a ripetere. La ragione è principalmente chimica, una sorta di attrazione irresistibile verso un mix di zuccheri, grassi e sale che modificano il cervello umano. Ci sono dunque cibi che saziano e cibi che tranquillizzano… Otto persone su dieci vanno proprio alla ricerca di cibi che calmano l’ansia e insoddisfazione e innalzano il tono dell’umore diventandone quindi psicologicamente dipendenti.
E’ il food carving, dove il carving è la bramosia, il desiderio intenso, il bisogno impellente.
Un panino o una pentola di cavolini di Bruxelles ti possono anche saziare, ma certamente un bignè al cioccolato arriva a soddisfare qualche altra tua mancanza…
In «Era meglio se stavo a casa! I grandi scrittori raccontano i loro peggiori viaggi, di Roger Rapoport e Marguerita Castanera FBE, 51 famosi romanzieri, giornalisti e scrittori di viaggio raccontano le loro disavventure accadute in giro per il mondo. Se ne leggon delle belle!
Avances sessuali, semicongelamenti in camper, qualcuno buttato fuori dal ristorante, altri che hanno dormito in stazione, aerei scambiati…
Margherita Ruglioni
” Suggestioni letterarie e non solo… ” Un titolo per il dopocena? Una poesia che ti graffia l’anima? Una lettura leggera, un saggio, un fumetto.
Le frasi di un altro, che ti appartengono come fossero state dettate dal tuo pensiero.
Leggere è viaggiare, è incontrare, è non essere mai solo. Leggere è vita. Nella rubrica ti darò solo qualche suggerimento… sta a te poi scegliere e scoprire gli intrecci.
Chi sono?
Tosco-Veneta, lavoro nella casa dei libri. Abito in una casa stropicciata, tra carte, parole e colori.
Creativa e spontanea, organizzo eventi culturali in biblioteca a Mestre, sono anche pubblicista e mi occupo di comunicazione. Leggo, scrivo, viaggio, amo. Adoro il buon cibo, il mare, la luce.
Quando posso sorrido. Penso, sì, penso molto.
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