Villa Venier Contarini si trova a Mira Vecchia, sulla Riviera del Brenta. Dai documenti attualmente disponibili non è possibile risalire né all’anno di costruzione, né all’architetto autore del progetto.
“La storia e il territorio si uniscono nelle antiche ville che sorgono lungo la Riviera del Brenta. Un mondo assopito che aspetta solo di essere riscoperto.
La nobiltà veneziana ci ha lasciato eredi di queste opere meravigliose costruite tra il XVI e il XVIII secolo e spetta a noi valorizzarle, riscoprirle e amarle come esempio della nostra cultura nel mondo. Piccole descrizioni e curiosità aiuteranno tutti ad avvicinarsi a queste ville con la speranza di sentirsi sempre più vicini alle tradizioni di un territorio come il nostro, intriso di storia, patrimonio e cultura”.
L’AFFASCINANTE STORIA CHE TRASFORMÒ VILLA VENIER CONTARINI
Le uniche informazioni certa che i cataloghi storici riportano è che nel 1660 Niccolò Venier acquistò questa splendida villa. Dal catasto Venier risulta inoltre che il terreno sia appartenuto alla famiglia Corbelli già nel 1448, poi dal 1581 al 1650 la proprietà passò ai Cecchini, ai Rossi, ai Labia, ai Michiel, ai Da Fin e, infine, ai Ventura i quali, nel 1660, vendettero il podere a Nicolò Venier, neo-eletto procuratore di San Marco, carica importantissima nella Repubblica Veneta, seconda solo al Doge.
Il complesso è composto di un edificio principale, dove alloggiavano i proprietari e due barchesse ai lati, edifici solitamente destinati ad ambienti di lavoro. All’angolo della proprietà, lungo la strada principale, c’è l’oratorio. Davanti alla villa si apre un giardino, mentre sul retro si trova un ampio parco.
Il nucleo originale della villa sarebbe di origine cinquecentesca mentre il suo ingrandimento sarebbe stato attuato quando erano proprietari i Michiel, importante famiglia di mecenati veneziani, tra il 1611 e il 1634. A Venezia, infatti, architetti come Contini e Francesco avevano ideato per la stessa famiglia degli edifici simili, che avevano i marcapiani ben delineati, le testine in chiave d’arco ben caratterizzate e le finestre con il tettuccio.
In seguito i Venier edificarono la cappella gentilizia (1685) e, tra il 1710 e il 1750 fecero costruire l’ultimo piano: eliminati i pinnacoli, furono eretti quattro abbaini disposti a croce, il cui autore forse fu Lorenzo Boschetti che sicuramente firmò nel 1749 un contratto con i Venier per una villa a Venezia. Probabilmente è sua anche la cappella gentilizia. Sempre intorno al 1750 fu completata anche l’abbondante decorazione scultorea distribuita per tutto il parco che comprende, dietro la villa, anche un laghetto e una montagnola, tutto ad opera di Antonio Gai. Inizialmente la villa era separata dalle due barchesse e non aveva l’abbaino ma due pinnacoli. La facciata verso il giardino era quasi uguale alla principale: conserva i balaustri in pietra originali, ha due canne fumarie, non ha le teste in chiave d’arco sulle finestre.
Nel 1780 morì l’ultimo erede maschio della famiglia Venier. La villa diventò così di proprietà della cugina Maria Venier, moglie del procuratore Alvise II Contarini. In seguito a questo matrimonio, la villa prende il nome di “Villa Venier Contarini”. Maria Venier morì nel 1827 e da quel momento, per oltre un secolo, la villa cambiò numerosi proprietari, sino al 1995.
Fu poco prima della morte di Maria Venier che l’architetto Carboni aggiunse le due stanze laterali al corpo centrale della villa e le congiunse con dei porticati alle foresterie. Dopodiché la villa fu acquisita dalla famiglia Manin (cui apparteneva l’ultimo doge della Serenissima) i quali la detennero per qualche decennio fino alla fine del secolo quando i Cipollato acquistarono la villa e le sue pertinenze. Nel 1953 divennero proprietarie del complesso le Suore Domenicane della Beata Imelda, le quali vi allestirono una scuola materna femminile nel rispetto dell’imponente patrimonio storico dell’edificio, del quale, dal 1995, è proprietaria la Regione Veneto che ne ha demandato la gestione all’Istituto Regionale delle Ville Venete. Tale ente, dopo un attento restauro, ha provveduto a convertire la villa e le barchesse in uffici e spazi per attività espositive.
AFFRESCHI E PITTURA CHE RACCONTANO GLI SPLENDORI DI UN’EPOCA
Entrando nella Villa Venier Contarini, che oggi si sviluppa su tre piani sormontati da quattro abbaini disposti a croce, non si può che restare meravigliati dai preziosissimi affreschi fortunatamente più volte ridipinti e restaurati i quali, secondo le più avvalorate ipotesi degli studiosi, sarebbero riconducibili alla seconda metà del Seicento. Tali dipinti non si concentrano solo nel corpo centrale della villa, ma anche nelle due barchesse laterali e, nonostante l’impallidirsi del colore e le tracce di umidità, in esse si possono ritrovare ancora ben visibili alcuni tra i cicli pittorici più belli della Riviera del Brenta.
In particolare la barchessa posta alla sinistra della villa è quella che, pur essendo la più piccola con cinque arcate, presente il maggior numero di locali affrescati: in essa vi possiamo trovare al pian terreno tre grandi stanze nelle quali le decorazioni si estendono dalle pareti al soffitto. Nella prima stanza di sinistra (quindi più vicina al corpo centrale della villa) è possibile ammirare gli affreschi che ritraggono alcuni episodi del primo canto dell’Iliade come Crise che offre i doni agli Achei, la peste al campo acheo, il rapimento di Briseide e altri ancora di particolare vivacità i quali compongono una sofisticata struttura che converge alla raffigurazione degli dei dell’Olimpo presente nel soffitto. Gli affreschi della stanza centrale, sempre in tema mitologico, ci raccontano visivamente alcuni punti salienti dell’Eneide, come la fuga di Enea da Troia con il padre Anchise e il figlio Ascanio, impreziositi da finte colonne avvolte da pampini e viticci rampicanti, le quali suddividono spazialmente le pareti e reggono le elaborate architetture del soffitto, ove si susseguono ballatoi e volte, ricreando uno stile affine a quello della stanza di sinistra e che si ripete anche in quella di destra. In quest’ultima vi troviamo affreschi che si rifanno a tre episodi dei canti X e XI dell’Odissea: sulle pareti vediamo Mercurio che dà ad Ulisse l’erba magica contro Circe e Ulisse che minaccia Circe, mentre sul soffitto vediamo Ulisse che sacrifica di fronte a Tiresia nel regno dei morti. In questa stanza sono particolarmente evidenti le aggiunte settecentesche (forse addirittura ottocentesche) inserite tra le precedenti decorazioni originali secentesche, come la suonatrice di liuto, un cagnolino, un ermellino e un pappagallo sul trespolo aggiunti nelle logge opera probabilmente di Michelangelo Schiavoni un seguace del Tiepolo, ma anche lo stemma che congiunge i simboli dei Contarini (eredi della proprietà nel 1780) e dei Venier, nel quale il leone dei Venier sorregge l’emblema dei Contarini e tiene al guinzaglio delle sfingi. Numerosi sono i nomi degli artisti che si potrebbero citare come, presunti, autori di queste opere, come il quadraturista Francesco Ruschi (1610-1660) o Domenico Bruni (1591-1666).
Proseguendo la nostra visita virtuale passiamo nella più ampia barchessa di destra, la quale potrebbe aver avuto la funzione di abitazione, molto probabilmente al suo interno vi erano, infatti, le stanze riservate al fattore. Nonostante gli spazi più ampi rispetto all’edificio di sinistra, questa barchessa è più povera di decorazioni interne, poiché solo la prima grande sala è affrescata. Il tema qui ripreso ha sempre connotazioni mitologiche e riguarda la celebre storia di Amore e Psiche raccontata dallo scrittore latino Apuleio. In questa stanza è possibile identificare con chiarezza i cinque episodi salienti della narrazione che, partendo dalla parete settentrionale, ci raccontano di una giovane rapita dai briganti che parla con una vecchia filatrice, di Psiche che viene accompagnata su una rupe, Psiche e le due sorelle, Psiche che illumina Amore dormiente e, infine, Psiche e Amore con il vaso di Proserpina. In contrapposizione a questa, si pone il complesso pittorico del soffitto, dove è rappresentata la deificazione di Psiche, una mastodontica raffigurazione composta da una sorta di loggiato che incornicia il soffitto e quindi l’episodio dell’ascesa del personaggio mitologico tra gli dei. In esso la nuova dea si trova in un intricato assembramento di altre figure che ne accentuano la complessità scenografica, resa ancora più evidente dai due cartigli violacei presenti sui due lati minori, raffiguranti il ratto di Ganimede e Leda con il cigno. L’artista “maggiormente indiziato” di essere l’autore di questi capolavori è sicuramente il pittore fiammingo Daniel Van den Dyck (Anversa 1614 – Mantova 1670) che si sarebbe trasferito da Venezia a Mantova in maniera definitiva nel 1657, pertanto gli affreschi di Villa Venier (se effettivamente suoi) sarebbero stati compiuti prima di tale data, quindi prima che la villa divenisse proprietà dei Venier.
D’obbligo era dilungarsi un po’ nella descrizione delle meraviglie pittoriche che si possono ammirare all’interno di Villa Venier. A differenza di altre ville, infatti, in cui il parco diventa elemento centrale della visita, qui sono le stanze a lasciarci senza fiato.
La villa è stata formalmente riaperta al pubblico il 24 settembre 2011, come degna sede dell’Istituto Regionale Ville Venete. È oggi visitabile in determinati periodi come per esempio la settimana della cultura o alcuni festival che si tengono nel periodo estivo. Vi consigliamo quindi di informarvi perché l’attesa sarà ben ripagata dalle meraviglie che si apriranno ai vostri occhi.
Per darvi un’idea del perché Villa Venier Contarini vale una visita vi consiglio di guardare questi video che descrivono attraverso le immagini e le testimonianze tutto lo splendore che vi attende http://www.youtube.com/watch?v=V51ZJiZ1e2s ; http://www.youtube.com/watch?v=zE8mlgwIN3Y
Di Giorgia Zatta
Informazioni
Indirizzo: via Capitello Albrizzi n°3, 30034 – Mira (Ve)
Tel. 041.5235606
Fax 041.5225219
Direttore: Arch. Carlo Canato – E-mail: direzione@irvv.net
Segreteria: E-mail: segreteria@irvv.net
Fonti: http://tour.veasyt.com/index.php/guide/venier/ati/3 ; www.irvv.net
Le manifestazioni potrebbero subire cambiamenti, pertanto vi consigliamo di verificare l’evento contattando direttamente gli enti organizzatori.
Veneziaeventi.com non è responsabile di eventuali modifiche delle date dei singoli eventi.
Add Comment