L’Archivio di stato di Venezia custodisce i segreti e la storia di Venezia.
Viene istituito dal Governo austriaco nel 1815, con il nome di Archivio generale veneto. Tra le diverse alternative che si proponevano, viene prescelta due anni più tardi la sede dei Frari, ex convento francescano dei Minori conventuali divenuto proprietà del demanio dal 1810.
Nel 1875 la sede si amplia con l’aggiunta del convento adiacente di San Nicolò della Lattuga (detto San Nicoletto).
Attualmente l’Archivio di Stato di Venezia è organo periferico del Ministero per i beni e le attività culturali, tra gli istituti e i luoghi della cultura disciplinati dall’art. 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42). Oltre alla sede principale ai Frari, dal 2015 è stata riaperta al pubblico la sede sussidiaria della Giudecca, sita nell’ex magazzino dei tabacchi acquisito negli anni Sessanta del Novecento. A partire dal 2014 l’Istituto dispone inoltre di un deposito in terraferma a Mestre.
L’Istituto conserva, tutela e valorizza il patrimonio documentario prodotto dagli organi istituzionali della Repubblica di Venezia (dalle prime testimonianze scritte fino alla sua cessazione il 12 maggio 1797) e gli archivi delle corporazioni religiose (monasteri e conventi) e laicali (arti, cioè corporazioni di mestiere, e scuole, ossia confraternite) soppresse tra il XVIII e il XIX secolo.
Conserva inoltre gli atti dei governi e degli uffici succedutisi nella città dopo la caduta della Serenissima, compresi i documenti più recenti prodotti dagli uffici statali periferici presenti nel territorio provinciale che vengono versati dopo 30 anni dalla chiusura della pratica.
Infine presso l’Istituto sono custoditi gli archivi dei notai (versati trascorso un secolo dalla cessazione della loro attività), i documenti catastali e diversi archivi privati di famiglie e di persone, raccolte e miscellanee.
Direttore: dott.ssa Giovanna Giubbini
Fin dalla Restaurazione furono accolti in questa sede gli archivi prodotti nel corso dei secoli dagli uffici della Serenissima e conservati a Palazzo Ducale, nelle Procuratie marciane o nei palazzi di Rialto, disposti secondo un disegno che mirava a suggerire, nella sequenza fisica dei diversi archivi, la storia delle istituzioni che li avevano prodotti.
Un patrimonio ricchissimo di pergamene, carte e disegni si snoda nelle centinaia di stanze (le antiche celle dei frati) poste attorno ai chiostri della Ss. Trinità e di S. Antonio, nel convento di S. Nicoletto ai Frari, e in quello della Croce alla Giudecca. Nel suo insieme, costituisce una delle più importanti concentrazioni di fonti per la ricerca storica internazionale.
L’Archivio non documenta solo la storia della Repubblica Serenissima e dei territori italiani, dell’Istria, della Dalmazia e del Levante che ne facevano parte, ma di tutto il mondo che intratteneva con Venezia fitte relazioni diplomatiche e commerciali. Alle carte più antiche si sono aggiunte in seguito quelle del periodo napoleonico e dei governi austriaci.
Dal 1866, vi affluiscono gli archivi prodotti dagli uffici dello Stato italiano che risiedono a Venezia.
Visite guidate al chiostro di SS. Trinità: è uno dei due chiostri monumentali intorno a cui si dispone il vasto complesso architettonico dell’ex convento francescano di S. Maria dei Frari, uno degli edifici più cospicui della città di Venezia. La fabbrica, di origine duecentesca, più volte ricostruita e ampliata, fu avocata al Demanio nel 1810 a seguito delle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi e nel 1817 fu assegnata dal governo austriaco quale sede all’Archivio generale Veneto – oggi Archivio di Stato di Venezia – istituito nel 1815.
Sede dei Frari
Campo dei Frari, San Polo, 3002
30125 Venezia
Telefono
(+39) 041 5222281
http://www.archiviodistatovenezia.it/
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